cedmax

my little journey through myself

I miei sono rimasti bloccati a Vienna causa vulcano islandese (detta così fa ridere).
La compagnia aerea gli è comunque andata incontro mettendo a disposizione una corriera che li porterà in Italia. Inspiegabilmente, però, non arriveranno a Bologna, dov’era previsto l’atterraggio del volo, ma a Verona.

mamma – puoi venirci a prendere?
ced – sìsì, a che ora arrivate?
mamma – mah, secondo me intorno alle 17
ced – ma non vi hanno detto niente?
mamma – ci metteremo grossomodo 8 ore, dai.
ced – non ti ho chiesto quanto ci vuole secondo te, ti ho chiesto se ti hanno informata sull’ora di arrivo
mamma – ti chiamo quando siamo a Innsbruck

qualche ora dopo mi arriva un sms con scritto “Siamo a Tarvisio”.

A volte fare domande a mia madre è l’esperienza più frustrante al mondo: non è in grado di rispondere.
Quasi capisco di più mio padre, con cui la conversazione tipo è

ced: sei libero lunedì sera?
papà – perchè?
ced – dimmi se sei libero
papà – fammici pensare, perchè?

perchè in fondo con lui non è questione di non voler rispondere, è che vuole venirti incontro, capire l’esigenza che hai e vedere se riesce a darti una risposta che esaudisca i tuoi bisogni*.

* detto che se però con mio padre esordisci con un “sei libero lunedì sera che io e morosa abbiamo un impegno di lavoro e la babysitter non può?” di solito ti interrompe a metà frase con un “sìsì, ci sono, lascia stare i dettagli”

Forse si tratta dell’unica cosa che ha convinto mia madre che il mio mestiere non è esattamente solo stare davanti al pc a cazzeggiare.

Fino al mese scorso la considerazione era tipo “a fare siti internet si impara, no?” dopo aver venduto che la morosa ne era in grado a qualcuno che poteva offrirle un lavoro.

Sabato sera dopo aver letto d’un fiato l’articolo ha deciso di fare un acquisto sul sito (il primo da quasi tre anni).

Sono cose che non si dimenticano. Penso che lo incornicerò a fianco del momento in cui le dirò che ho smesso di fumare.