il libro che sto leggendo, e che purtroppo non ho sottomano per citarlo precisamente, a pagina 166 dice una roba tipo che quando ci sono grossi cambiamenti non è la visione d’insieme quella che dà fastidio, ma i piccoli dettagli a cui ci si era abituati.

il cambiamento in sè probabilmente si perde nella sua stessa mole, sono le ricadute nel piccolo che colpiscono.
e così mi mancherà alzare la voce mentre te ne vai incazzata, che si gira tutto l’ufficio, la sera e offrirci il caffè la mattina come se fosse successo niente; mi mancheranno le ansie e i ritmi incessanti guidati dai tuoi orari assurdi e ricevere mail alle 3 del mattino con il recap delle attività settimanali; mi mancherà la fiducia quasi totale nelle reciproche competenze. mi mancherai.

anche se poi appunto probabilmente non cambierà nulla, i ritmi resteranno incessanti, la persona che ti sostituirà sarà probabilmente meno stronza di quel che temo e nemmeno leggerai mai questo post.
in bocca al lupo.

post scriptum per la morosa gelosa: moeghea