Nel caso non abbia stressato abbastanza nei post precendenti, son stato una settimana a New York per lavoro, ma nell'organizzare il viaggio ho aggiunto il Sabato: giornata da turista, con l'unico obiettivo di visitare il MoMA.

Non sono necessariamente un appassionato d'arte, ma apprezzo fare turismo culturale e se si tratta di una delle collezioni più famose sul '900 non resisto alla chiamata.


A differenza di altri musei, l'edificio che lo ospita non è particolarmente appariscente: si confonde tra i vari palazzi, a qualche block dalla zona sud di Central Park

Lato sud di Central Park a un paio di block dal MoMA – sì, questo post è l'equivalente delle diapo.

Non si tratta di un museo enorme, niente a che vedere col Louvre o il Prado, ma contiene alcune delle opere più iconiche del '900.

L'opera più famosa presente nel museo è La Notte Stellata di Van Gogh (che si legge Van Gofh, nel caso ve lo chiedeste).

Dai, questa non mi è venuta poi male

La Notte Stellata è IL quadro per cui volevo venire al MoMA e devo dire che ne è valsa la pena: nonostante la calca, sono riuscito a soffermarmi un paio di volte ad ammirarlo. Il primo giro con musica in cuffia, il secondo con l'audioguida.

Ciononostante l'unica cosa che risuonava nella mia testa erano le parole di Hannah Gadsby in Nanette – se non l'avete ancora visto mollate tutto e fatelo ora:

He said "you shouldn’t take medication because you are an artist, its important that you FEEL". He said "if Vincent Van Gogh had taken medication we wouldn’t have the sunflowers' [...]

I said good opinion mate, except he did medicated. A LOT. [...]

He painted a few portraits of psychiatrists [...] that treated him and medicated him. And there is a particular portrait of a particular psychiatrist, and he is holding a flower. It's not a sunflower, it's a foxglove and that foxglove forms parts of a medication Van Gogh took for epilepsy and a derivative of the foxglove medication is that if you overdose a bit, you can experience the colour yellow a bit more intensely.

SO PERHAPS WE HAVE THE SUNFLOWERS PRECISELY BECAUSE VAN GOGH MEDICATED.

E io pensavo alle stelle, alla luna e alle nuvole e mi chiedo cosa vedeva Van Gogh, quando guardava il cielo.


Una volta finito il primo giro, mi sono  imbattuto in un'opera che non conoscevo, in una zona non centrale del museo.

Christina's World – Andrew Wyeth
The woman crawling through the tawny grass was the artist's neighbor in  Maine, who, crippled by polio, "was limited physically but by no means  spiritually." Wyeth further explained, "The challenge to me was to do  justice to her extraordinary conquest of a life which most people would  consider hopeless."

Il senso di impotenza espresso in questo quadro mi ha toccato e son rimasto per un po' lì a bocca aperta, mentre la gente mi passava attorno, cercando di dare un senso a quello che stavo guardando: lo trovo di una bellezza crudele e la cosa peggiore è che non riesco bene a capire perchè non sia per me un quadro come gli altri.