Mi rendo conto che non ho parlato per nulla della casa, ed è ora di rimediare.

Un paio di anni fa abbiamo deciso che i nostri amati 55mq ci stavano strettini, in 4 e con il grande che stava entrando nella sua teenagehood, con l'umoralità che ne consegue.


Il mercato immobiliare inglese è peculiare, se non altro rispetto a come siamo abituati in Italia. Non ho intenzione di entrare nel dettaglio di tutte le differenze, ma voglio sottolinearne una chiave: nel momento in cui un'offerta viene accettata, non succede niente; non ci son vincoli, è un gentleperson agreement che può essere rescisso – e viene rescisso – senza alcuna necessità di rimborsare la controparte di alcuna spesa. Almeno finchè non si arriva a quello che chiamano exchange, che tipicamente avviene qualche settimana prima della completion, ma potenzialmente dopo mesi dall'accettazione dell'offerta.

Per questa ragione, le chain, ovvero quando A deve vendere per comprare da B, B deve vendere per comprare da C etc, diventano molto fragili: se qualcuno dovesse tirarsi indietro, pur liberissimo di farlo, metterebbe a rischio tutta la catena fancedo saltare varie compravendite.


Dopo varie esperienze abitative, avevamo le idee abbastanza chiare su cosa stavamo cercando e Irene ha monitorato un'area ben precisa, ha scrutinato per mesi tutte le mail dei grandi portali immobiliari e le notifiche di nuove opportunità, ha definito un'altra area di "backup" e abbiamo visitato vari appartamenti e ha gradualmente adattato le nostre aspettative.

Nella timeline delle frustrazione, alcuni punti chiave sono stati:

  • quando abbiamo trovato qualcosa, ma ci siamo tirati indietro noi perché speravamo di poter fare dei lavori che abbiamo scoperto che non avremmo potuto fare
  • quando abbiamo trovato qualcosa che piaceva a Irene ma che non convinceva me (questo è stato forse il momento più difficile assieme a quello che segue)
  • quando ci hanno fatto un'offerta buona sulla casa subito prima del primo lockdown, noi abbiamo trovato una casa che ci interessava dopo lo stesso e poi ci siamo impantanati in una sfilza di ritardi burocratici legati a documenti mancanti e lentezza del council locale a creare una copia – leggasi a rispondere a delle fottute mail, con settimane tra una e l'altra – che hanno fatto saltare tutto.

Quando abbiamo trovato la casa che abbiamo finito per comprare, ci è sembrato chiaro che non potevamo permetterci di aspettare la ricerca di nuovo acquirente per la nostra, e Irene ha suggerito di provare a vedere se le banche sarebbero state disponibili a prestarci più soldi.

Siamo quindi riusciti a farci approvare un mutuo che ci avrebbe permesso di comprare senza vendere e il resto è stata una corsa contro il tempo per riuscire a fare tutto in tempo per la scadenza degli sconti sulle tasse promulgati dal governo inglese per far riprendere il mercato.

Il momento topico credo sia stato quando, un paio di giorni prima della scadenza, ho telefonato al mio rappresentate legale – perché qui non si fa col notaio, ma con 2 avvocati che si scambiano i contratti in vece delle parti – che mi ha comunicato che stava saltando tutto perché la banca non avrebbe fatto in tempo a trasferire i soldi del mutuo. Nel panico più totale ho ripescato la mail della banca che confermava le date, gliel'ho re-inoltrata e gli ho scritto di nuovo, per scoprire che aveva sbagliato Marco a causa di una ricezione non eccezionale durante la prima chiamata.


Ora abbiamo la casa e non molta fretta di muoverci: ci sono 2 anni per vendere il vecchio appartamento prima della prossima ridiscussione del mutuo o della scadenza per riavere dallo stato inglese le tasse extra come "seconda casa" 1 . Possiamo fare le cose con calma e pianificare. A distanza di 20 giorni abbiamo ancora gli occhi a cuoricino quando entriamo nella nostra nuova magione, increduli di avercela fatta.


1. tasse che, con lo sconto di cui sopra, fanno bene o male coincidere la cifra a quello che avremmo pagato come prima casa senza sconto.