Coi videogiochi ho sempre avuto un rapporto particolare, probabilmente perché sono cresciuto confrontandomi con cugini di 4 e 6 anni più grandi di me, e non mi son sentito mai granché bravo 1 .

I primi ricordi da bambino sono legati a qualche gioco che girava su dos: Lode Runner, Accolade Grand Prix e King of the Beach 2 .


Non ricordo quando, degli amici dei miei mi regalarono un NES e Super Mario Bros e arrivarono le lunghe giornate con la console accesa perché non avevo la memory card per salvare, il fare un livello a testa, e il voler finire i livelli il prima possibile litigando con mio cugino che invece preferiva esplorarli e "prendersi il suo tempo".


Poi scoprii i coin op.

Una volta, forse avevamo 25 anni, in 4 abbiamo quasi perso l'aereo per Budapest, per giocare a Daytona all'aereoporto. "Ultima chiamata: i signori Sessa, Guerrieri, Cedaro e Bonara sono pregati di recarsi al gate X per l'imbarco del volo Y".

Dev'essere per quello che a tutt'oggi ho ansia di perdere un volo e voglio essere in aereoporto ore prima del dovuto.


Al liceo e all'università , in realtà, ho sempre preferito il biliardo ai videogiochi (ma mamma, se mi leggi: andavo sempre a lezione, la preferenza è del tutto teorica).


La prima esperienza "da bar" credo che fosse Wonder Boy, al baracchino sulla spiaggia, quando andavamo al mare, ma non mi ricordo altro se non il fatto di non aver mai superato i primi 2 o 3 livelli. Abbastanza frustrante.

Wonder Boy arcade gameplay

Che poi i coin op non li ho proprio "scoperti": mia cugina, dall'altro ramo della famiglia, ha sempre avuto un cabinet di Space Invaders a casa. Gliel'ho invidiato per anni, soprattutto perché lei e sua sorella non si rendevano conto, o almeno così credevo, del tesoro in loro possesso. Diciamo che a una certa scoprii che si trovavano anche nei bar e nelle sale giochi.


Il bar di fronte alla biblioteca del paesotto ne aveva un paio, ma non ricordo quali (quasi sicuramente Tetris, ma non vorrei sbagliare). Una volta mio padre si incazzò a morte perché gli toccó aspettare una vita (e probabilmente preoccuparsi un sacco) perché non uscivo dal corso di non so che, mentre io ero bellamente al bar a sputtanare manciate di 200 lire. Avrò avuto 10 o 11 anni e non capivo perché si era arrabbiato.


Alle media, dai preti, c'era Snow Bros. Mi ricordo ancora la soddisfazione di essere riuscito a finirlo con 1 gettone, come solo un altro paio di compagni in tutta la scuola. Con 2 era più o meno sistematico.

I primi 10 livelli (alla fine dei quali compariva questo mostro) eran sempre "perfect" sistematici

La Switch ha svoltato, ho avuto una breve relapse con il Nintendo DS, ma la Switch, che comprai col pretesto di viaggiare abbastanza spesso per lavoro, mi ha aperto un mondo e mi son ritrovato a comprare e finire un sacco di videogiochi bellissimi 3 , che tolgono l'edge dello stress lavorativo meglio degli alcolici – e son di base più sani.


La cosa che mi piace dei videogiochi è la cultura che li circonda, il fatto che siano un media spesso sottovalutato fa proliferare le sottoculture, i movimenti indipendenti e porta media meno mainstream a considerazioni di stampo politico e sociale, tipo questi articoli (in inglese):

'Civilization' and Strategy Games' Progress Delusion: How strategy games have held on to one of colonialism's most toxic narratives, and how they might finally be letting it go.

Gone with a Flash: the transcript of an artist talk Paolo Pedercini (aka molleindustria) gave about the end-of-life of Adobe Flash, and digital art preservation.

When SimCity got serious: the story of Maxis Business Simulations and SimRefinery Essay categorySimulation category; their games found their way into corporate training rooms and even went as far as the White House.

o video di game design o, altri, nerdissimi 4 .


E non ho ancora toccato, e nemmeno voglio, l'argomento Football Manger, Championship Manager 2 o anche PC Calcio; i pomeriggi a casa di un amico a fare le partite a turni, le notti passate a far vincere il Charlton o whatever squadraccia avessi scelto in quel giro, i numeri, le statistiche, il calciomercato.

L'ultima avventura, col Verona

1. Almeno finchè non ho finito cuphead.

2. Molto dopo arrivarono, senza alcun ordine specifico, X-Wing (che odiavo ma che mio cugino adorava),  Carmageddon, Wolfstein 3d, Cannon Fodder e Civilization

3. A parte il già citato Cuphead – che rimane forse il punto più alto – posso annoverare, tra quelli che mi sento di consigliare e non sono necessariamente mainstream: Celeste, i 2 Ori, Hades, Sundered, SteamWorld Heist, The Messenger, e Katana Zero.

4. Se avete qualche comprensione di sviluppo software guardate il video che segue, ma anche se non ce l'avete, è una delle cose più nerd che io abbia mai incontrato.

Super Mario Bros. 3 in 3 minutes - World Record Speedrun Explained