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L’altro giorno il nostro project manager, che è un tipo molto attento al morale del team, oltre che ai numeri che raccoglie dalla nostra board, ha cercato di mitigare alcune critiche ricevute sul nostro sito con una cosa che suonava tipo:

It’s the people of the internets, you know them, they might have a point, just the tone of the comments can be somewhat caustic in a non-useful way I think […] Every user-facing team gets this sorts of scathing reviews every now and then – just in case anyone was getting demoralised.

Nel mentre io pensavo a perchè mai dovremmo sentirci demoralizzati per delle critiche a scelte di prodotto che non ci competono e che non sono state fatte da noi, ma la mia mente nel frattempo tornava alla mia band ska punk.

Durante la mia tarda adolescenza (20qualcosa) pubblicammo un disco che ricevette qualche buona recensione, ma anche delle sonore stroncature. Non che avessero tutti i torti: era obiettivamente registrato di merda, ma molti semplicemente non avevano colto lo spirito della band, che era nata principalmente per divertimento.

Il disco comunque faceva schifo, ma il punto è: eravamo preparati. Quando abbiamo deciso di rilasciare il disco con dentro una ballad emo e un pezzo death metal con tanto di growl, sapevamo che qualche purista del genere avrebbe detto che non avevamo uno stile nostro, o qualsiasi altra menata scrissero al riguardo. Semplicemente ignorammo il rischio perchè ci andava di farlo, ci andava bene così e non avevamo necessità di quel tipo di approvazione.

Ora, questo post era nato in inglese e non trovo un modo decente per tradurre come andò a finire col gruppo, quindi lo lascio così:

Then we split up and everything fucked up, but this is a whole different story.

Il punto è che essere preparati alla situazione peggiore è una forma mentale, oserei dire da perseguire. E non è che io sia pessimista, anzi, probabilmente sembro stupido da quanto sono naive e ottimista alle volte, ma ho troppo rispetto per me stesso per cadere nell’errore di demoralizzarmi e quindi sto pronto, nel caso tutto vada in vacca.

Ah ecco: poi ci siamo sciolti e tutto è andato in vacca, ma questa è un’altra storia.