[WARNING: post sconclusionato come non mai, frutto di sensazioni, letture, dialoghi, un flusso di coscienza che da qualche parte doveva uscire]

Ho quarant’anni spesi male fra tangenti e corruzioni
Ho comprato ministri faccendieri e giornalisti
Ho venduto il mio di dietro ad un amico americano
E adesso cerco un’anima anche di seconda mano

[…]

Ma ho scoperto l’altro giorno guardandomi allo specchio
Di essere ridotta ad uno straccio
Questo male irreversibile mi ha tutta divorata
È un male da garofano e da scudo crociato

Era il 1994, Cisco e i Modena City Ramblers non potevano certamente immaginare come sarebbero stati i successivi 20 anni.

All’alba del 2014 mi ritrovo a Londra: mi e’ capitata un’occasione ed e’ stata una scelta difficile, ma personale e non ci siamo mai sentiti veramente forzati a farla (a parte forse dalla prospettiva di Milano come inaccettabile potenzialmente unica alternativa in Italia, in quel senso forse un po’).

Ieri ho avuto una conversazione su facebook.

Inciso: perche’ poi mi infilo in tutti i flame che trovo devo ancora capirlo bene, mi sento un po’ cosi’ a volte
duty_calls

Dicevo: giusto ieri ho avuto una conversazione su facebook con il parente di un amico emigrato

Lui – Beh insomma, strano che uno sportivo come te si arrenda così facilmente!.. io invece penso che bisogna sfruttare le opportunità che questo paese offre.
Io – mi pare un po’ tardi per il “facciamo quadrato”. La nave e’ salpata e io di far crescere i miei figli in un paese che ha barattato il loro futuro in puttane e maneggiamenti con personaggi di dubbia credibilita’ faccio volentieri a meno.
Lui – Io le chiamo radici. Cmq hai regione, la cosa importante è fare qualcosa per migliorare il posto in cui si vive.
Io – Ma sti cazzi le radici, il posto in cui si vive si puo’ cambiare migliorandolo o emigrando, non siam mica alberi

Il flame e’ a lieto fine e ora siamo felicemente amici su facebook (ora sono amico di 2 Pessa, non so se sopravvivero’).

Nel frattempo altri si sono infilati nella conversazione e qualcuno se n’e’ uscito con

Secondo me Gaetano e Marco stanno passando la normale, prevedibile fase dell’iperscreditamento del Paese di origine, e sono d’accordo con Beatrice che calchino un po’ troppo la mano Insomma l’Italia è sì un disastro per tante cose ma è un Paese che ha una ricchezza culturale artistica cinematografica architettonica paesaggistica territoriale dialettale enogastronomica enorme, insomma oh siamo un Paese figo, adesso viviamo perlopiù di rendita, OK, però considerare qualsiasi altro Stato straniero che ci accoglie e che ci fa prendere na boccata d’aria fresca come l’El Dorado, il paradiso in terra, è una fase normale, ci sono passata in erasmus, e come tutte le fasi, passerà.

Ecco, no.
La fase di iperscreditamento non c’e’ mai stata, chi mi conosce sa bene che sono stato iper critico da sempre, anche quando vivevo ai bordi di Bologna, anzi da quando avevo 15/16 anni e ho iniziato a capire cosa voleva dire avere una coscienza politica. Quello che guadagni venendo all’estero e’ solo un punto di vista diverso, una finestra sul come potrebbe essere.
E l’estero non e’ mai MAI perfetto a fronte di un’Italia di merda, l’estero e’ semplicemente normale, a fronte di un’Italia allo sfascio.

Il problema e’ che finche’ stai dentro non capisci quanto allo sfascio: finche’ non ti confronti con una situazione normale, coi suoi pro e contro, non capisci che quello NON e’ normale.
Io provo il massimo rispetto per chi resta, ma non cercate di lavorare sul mio senso di colpa o di appartenenza per convincermi che sarebbe stato meglio restare, non senza aver prima visto un’alternativa.

Body of Pompeii

Quando torno mi sembra di osservare Pompei, un paese immobile che piano piano si sgretola e su cui si lavora solo per rallentare un logoramento inevitabile (o ignorandolo del tutto).

Disagio e malinconia, ma anche la gioia malcelata di aver colto quell’opportunita’ nel momento giusto, prima di essere costretti a farlo, prima di perdere ogni speranza. E persino invidia nei confronti di chi si e’ mosso prima e ora riesce a guardare tutto con maggior distacco.

Future historians will probably regard Italy as the perfect showcase of a country which has managed to sink from the position of a prosperous, leading industrial nation just two decades ago to a condition of unchallenged economic desertification, total demographic mismanagement, rampant “thirdworldisation”, plummeting cultural production and a complete political-constitutional chaos.

The Demise of Italy and the Rise of Chaos

E no, il nostro modo cazzone (nella migliore delle accezioni possibili) e scanzonato di venire a capo dei nostri problemi non ci tradira’ mai, ma forse rendersi conto che non e’ un caso che il tasso di emigrazione sia aumentato del 3% dal 2012 e del 5.5% dal 2011 (fonte) e che non si parli piu’ solo di fuga di cervelli, ma di eserciti di lavapiatti, commessi, baristi creando aberrazioni come questa canzone

e se, rispetto ai Modena del 1994, questo non e’ un segno di degrado…