Recentemente ho iniziato a riappropriami della dimensione cinematografica.

Verlan du cinéma

Io e la ma better half, di solito, non guardiamo molti film.
I tempi a cui ci hanno abituato le serie tv hanno creato delle aspettative di ritmo e climax diversi da quelli del cinema e la stanchezza a cui ci hanno abituato i nostri figli ha dato il colpo di grazia.

Capiamoci, non abbiamo problemi ad apprezzare un film/telefilm lento, se la lentezza è funzionale alla storia e non un riempitivo, non siamo spaventati dal ritmo, ma dall’inutilità e dallo spreco.

Il primo Gennaio, questa volta senza la necessità di fare propositi per l’anno, abbiamo visto Harry ti presento Sally, un classicone che entrambi non vedevamo da almeno 15 anni e che, personalmente, non ricordavo essere così tanto influenzato dal lavoro di Woody Allen, soprattutto perchè la prima volta che l’ho visto erano Meg Ryan e un ormone galoppante i motivi per guardarlo (anche se lei è tanto più bella in Innamorati Cronici), non la critica cinematografica .

La sera dopo abbiamo infilato St. Vincent, praticamente il remake di About a Boy con un vecchio scorbutico al posto di Hugh Grant, non fosse che il vecchio è Bill Murray, che tiene in piedi il film da solo.

Poi abbiamo chiuso, probabilmente per tutto il 2015, considerando i nostri ritmi, con Gran Budapest Hotel. Io non sono un gran fan di Wes Anderson tout court, certo i Tenenbaum è veramente notevole, ma non lo metto tra i grandi, ecco, ma Grand Budapest Hotel è perfetto. Non siamo riusciti a staccarcene, nonostante fosse stat una giornata impegnativa.

Tutto questo slancio di cinema mi porta a volerne di più, quindi sono un paio di giorni che penso e rimugino e sono arrivato a stilare una lista minima di film che voglio vedere presto (purtroppo probabilmente da solo, non credo sia dell’umore per del drammatico dopo le giornate coi bimbi):

Boyhood
Locke
Dallas Buyers Club
The Babadook

Ma una di queste sere provo a far passare Un pesce di nome Wanda, altro classicone che non vediamo da troppo tempo