La mia prima esperienza con un blog risale al 2006, mediamente tardi, rispetto al fenomeno.

Nel periodo precedente, Diego e io avevamo sperimentato per anni con una piattaforma di citizen journalism simile a un blog multiautore, ma con una struttura più "ordinaria" e, soprattutto, una redazione che si occupava della pubblicazione. Gheminga - la stella che non c'é - é stato al contempo un grande successo e un discreto fallimento.

Nella primissima edizione l'entusiasmo investitoci non faceva il paio con le competenze tecniche. C'é da dire che ai tempi avevamo appena compiuto 20 anni e non andavamo molto più lontanto di buon gusto grafico, HTML e CSS.

Tenete presente che era tipo il 2001 e il layout a tabelle

Il sistema di aggiornamento prevedeva il copiare i contenuti in file .txt e lanciare uno script a riga di comando che generava i file html e aggiornava la sezione menu in ciascuna pagina esistente. E poi caricare i file generati via FTP, a mano. Col senno di poi era quasi più avanzato di certi sistemi JAMstack odierni.

5 anni dopo ci abbiamo riprovato, con l'aiuto di alcuni collaboratori a fare da redazione e un CMS scritto da zero dal sottoscritto. Purtroppo questa volta è stata la vita a mettersi di traverso: già 25enni tentavamo di mediare tra lavoro, relazioni personali complicate e l'impegno altalenante dei collaboratori. I risultati non son mancati, in termini di contributi e visite, ma il tempo da dedicarci non bastava mai e abbiamo dovuto, per una seconda e ultima volta, staccare la spina.

L'anno successivo, in assenza di social network degni di nota, aprimmo un blog a 4 mani, dioblog. A ripensarci ora, era in fondo un nostro facebook: condividevamo cose che avevano senso per la nostra comunità ristretta. Purtroppo a una certa ha cominciato ad implodere, vuoi perché il mondo va avanti, vuoi perché abbiamo raggiunto la massa critica. Recentemente ho lasciato scadere il dominio e si è trasformato in un sito acchiappalink con articoli del tipo "Come cambiare città dopo il divorzio", "Che musei vedere a Pesaro?" e "Come scegliere un forno a microonde". Meglio dei nostri, comunque.

Ora, 12 anni dopo, riaprire un blog è un tentativo di autodeterminazione, e di riappropriazione dei contenuti. Non avendo mai fatto parte di comunità di blogger, della blogosfera (o blogopalla, se siete tra i simpatici), il mio reach è assolutamente nullo e la solitudine della sezione commenti, pur presente, lo dimostra ampiamente.

Il mio primo post di sempre, il 9 Aprile del 2006, recitava:

Speriamo che tutto fili liscio.
Non ho speranze di sfuggire alle opinioni e agli applausi, in alcuni casi. Starò seduto, aspettando maggiore indifferenza.

E ora che i blog tornano, moda vintage e un po' hipster del mio pezzettino di internet, fa piacere notare che sì, è cambiato tutto, ma non è cambiato niente.