Wonga è uno strozzino. Più o meno lettarlmente: in UK lo strozzinaggio non è un reato e prestare soldi a tassi ridicoli fa parte del "gioco".

Qualche anno fa mi contattò un loro recruiter, piaga seconda solo ai real estate agents, e la mia risposta fu

I'm sorry but I wouldn't work for wonga even if it was the last job in London.  

Questa sera ho conosciuto un paio di persone che hanno lavorato per Wonga, non perché fossero fiere di farlo, anzi, ma perchè "I had to pay rent".

I'm sorry David if my reply was too harsh, nothing personal, but I  definitely think you, as a company, are a bad thing, never mind the tech  side or the cosmetic marketing.
No surprise in some countries the interest rate you apply is illegal.  
Anyway I hope you find the right person for the job.  

The right person for the job è qualcuno disperato, perché nessuno vuole guadagnare sulla pelle di poveracci che hanno un disperato bisogno di liquidità.

A parte la board di Wonga.

Che non solo trae vantaggio dalla disperazione dei suoi clienti, ma anche dei suoi dipendenti. E poi no, non posso pretendere di avere nessun "moral ground", perchè, per l'appunto, avere il privilegio di poter rifiutare un lavoro, per quanto non etico, è una cosa che dipende da altri privilegi: mi son trasferito in UK con un lavoro dall'Italia, perchè ho avuto l'opportunità di lavorare in contesti che mi hanno fatto crescere moltissimo e perchè ho avuto un'educazione che includeva vacanze studio per raffinare l'inglese. Ho avuto la possibilità di avere quelle esperienze lavorative perchè ho avuto il privilegio di poter rischiare a cuor leggero di scegliere scienze delle patatine della comunicazione, pur sapendo che probabilmente non mi avrebbe offerto uno sbocco lavorativo immediato e di conseguenza di mollare l'università. Meno a cuor leggero, ma comunque senza troppi contraccolpi. Ho avuto il privilegio di avere un computer nella mia stanza fin da ragazzino, con illimitato accesso a internet. Cosa che mi ha concesso di sperimentare non solo svariati siti porno, ma anche con HTML e CSS: ho realizzato il mio primo sito a 19 anni, quando molti dei miei coetanei nemmeno avevano una connessione.

Il privilegio se lo sono forse sudati i miei genitori, principalmente mio padre, che viene da una famiglia che ha vissuto in povertà, da emigrati (in Liguria, dal Friuli, non all'estero, ma tant'è), ma già mia madre, per quanto decisamente non ricca, aveva una situazione famigliare più stabile, che le ha permesso di studiare e di andare all'estero a specializzarsi.

Non credo sia necessario vergognarsi dei privilegi, come facevo qualche tempo fa, quando da tardo adolescente volevo provare a farcela, a dimostrare di riuscire ad avere il mio posto nel mondo senza essere figlio dei miei genitori e conseguentemente rifiutavo il loro aiuto, i loro contatti e il loro mondo. E non credo nemmeno che sia necessario subire il peso del proprio privilegio, dovendo vivere nella pressione di essere sempre all'altezza.

Credo però che sia necessario riconoscere i privilegi avuti e l'impatto che hanno avuto, e magari cercare di allargare l'accesso a quei privilegi.

Perchè è vero che la Paolino cantava

Esser stronzo veramente senza gusto nè morale è un privilegio di cui abusa un sol tipo di animale.

ma non è che sia obbligatorio, eh.