Questa settimana è stata pesantina.

My cat is dying, we don't know how long she has left but the vet said a few months in the unlikely best case scenario, days in the worst. Tomorrow she'll come home and we'll see how her body reacts without fluid support. 15 fucking years. I'm broken.

— cedmax 🏳️‍🌈 (@cedmax) November 2, 2021

Non ho voglia di raccontare, ma mi son trovato a processare la morte della micia prima che succeda. Straziante.

Ora però posso passare le sue ultime settimane con noi coccolandola al punto da farmi odiare – in quanto felina. Sostanzialmente mettendo in atto il quello che definirò "Reverse Lassie".

Ricordo vagamente un episodio dell'omonimo telefilm in cui la cagnetta viene accusata ingiustamente di una nefandezza e il suo padroncino, per salvarla, deve lasciarla sola nel bosco per trovare il tempo di dimostrare la sua innocenza. Lei non ne vuole sapere e quindi il ragazzino ricorre al trattarla male, dicendole che non le ha mai voluto bene e che non la vuole più con se. Il cane se ne va letteralmente con la coda tra le gambe e il bimbetto piagne come se non ci fosse domani, pur sapendo che era necessario for a greater good.

Il Reverse Lassie, che ribadisco funziona solo coi felini, consiste nello stargli vicino, coccolarli, farveli dormire addosso, insomma esserci sempre e costantemente finchè non ne possono più e piuttosto che liberarsi di vuoi, si lasciano morire, ma serenamente e per scelta consapevole, invece che tra le sofferenze della malattia.

Va tutto molto bene.