Quindi, riassumendo: il piu’ grave atto terroristico compiuto in Europa (la strage in Norvegia dei giovani socialisti, un centinaio di ragazzi morti), è stato opera di un assassino che sosteneva il recupero delle radici cristiane dell’Europa stessa. Il povero poliziotto ucciso nell’attentato di ieri, di matrice islamica, era un islamico anch’egli. Sono solo i teorici dello “scontro di civiltà” quelli che non hanno ancora capito che l’unico scontro di civiltà è quello tra chi è civile e chi non lo è.

Non riesco davvero a trovare le parole adatte per spiegarmi quello che è successo ieri a Parigi. Per quello uso quelle di altri.

Gipi

Ho letto tanto al riguardo e almeno altrettanto ho schivato, perchè non me la sentivo. E ricomincia la paura, la paura che il martirio di chi ha speso tutto per professare la sua libertà di espressione, diventi causa di un giro di vite sulle libertà individuali e civili, portando la nostra società più vicina a come la vorrebbe chi ha commesso questi reati vili e vigliacchi.

E poi la paura del fatto che ora siamo tutti Charlie, anche chi non sa cosa Charlie sia, anche chi domani si dimenticherà di Charlie, anche chi (e sicuramente qualcuno c’è) “e però un po’ se la sono cercata”.

E poi del fatto che se siamo tutti Charlie, nessuno è Charlie.
E questo fa paura.

Per quanto mi riguarda ha senso (e dovrebbe essere possibile) ridere di tutto* senza che questo porti odio, perchè il problema non è la risata, ma la reazione alla risata ed è sbagliato spostare l’attenzione sulla risata stessa, come se fosse la causa dell’odio.

Piccolo inciso inutile per alleggerire un po’: ricordo che una sera ubriaco con amici, a Saragozza, mi sono inerpicato in una discussione, da cui deriva il titolo del post, in cui tentavo di dimostrare che l’amore può generare odio, pour parler.
Non ne vado fiero ed è ovviamente una cazzata, ma da avvocato del diavolo sostenni che se Luca ama Anna e Anna lo tradisce con Carlo, se Luca perdesse la testa commettendo un gesto inconsulto, il suo amore avrebbe generato un atto d’odio.

Ecco.

Fine del piccolo inciso.

La paura fa parte della vita, quando hai qualcosa da perdere, Fight Club insegna.
Io non so se riuscirei ad essere Giordano Bruno o se finirei per essere Galielo, temo il secondo, ma a volte i contesti fanno miracoli ed è facile dal mio divano non rendersi conto.

* A meno che non si rida delle vittime, perchè quella è violenza. Se io rido di una tua credenza su un giornale ti basta non comprarlo, se rido di una tua credenza puntando il dito a te per strada è bullismo e violenza (che tra l’altro è la differenza tra Charlie e i tanti “io non sono mica razzista, però”).