Mentre aspettavo da circa 1 ora il collega impegnato in una riunione veloce (“ma veloce veloce, 10 minuti al massimo, non ti preoccupare che torno subito..”) mi sono messo a pensare.
e pensa che ti ripensa mi è venuto in mente che la qualità del lavoro (nonchè del tempo al lavoro) che si fa è inversamente proporzionale, bene o male, a quanto dipende dal lavoro e dagli sbattimenti altrui.
e ho pensato che forse “dipendenti”, come termine, non nasce dalla dipendenza economica da un padrone, ma dalla dipendenza fattuale da qualcun altro per portare a termine il proprio lavoro: che sia alla catena di montaggio di Termini Imerese o in un ufficio hi tech in provincia di Bologna, resta il dover aspettare qualcuno per portare a casa il proprio. e se questo qualcun altro è incompetente, o anche solo superficiale, in quello che fa, il lavoro e l’umore ne risentono parecchio. e anche la morosa, che nella sua condizione lavorativa non si è mai considerata “dipendente”, può tranquillamente definirsi tale.