Featuring nel mio Release Radar, i Tre Allegri Ragazzi Morti cantano il titolo di questo post, che a me ha fatto venire in mente il nostro motto famigliare

Chi è causa del suo mal non rompa il cazzo

Recentemente ho iniziato a leggere la saga di Vani Sarca, e arrivato al terzo libro ne ho letto un passaggio divertente a Irene, che mi ha fatto notare che a livello qualitativo lasciava un po' a desiderare.

Dopo il suo commento ho iniziato a notare alcuni dettagli del modo in cui era scritto che mi han portato a rallentarne la lettura.

M: Mi spingi ad essere più intelligente, ma rovini le cose che mi piacciono
I: Scusa se ti ho rovinato il libro 1 
M: Adesso mi chiedi scusa anche per lo ska?
I: Hai smesso di ascoltarlo?
M: Beh, non lo ascolto più come prima, ma...
I: Ma quello é perché hai 40 anni
M: Stavo per dire che era perché sono invecchiato
I: Vedi? sei diventato più intelligente

Ieri mattina ho passato una buona mezz'ora a cercare i miei occhiali.

Irene ha il sonno leggero, io tendo a russare, quindi a volte capita che finisca la notte sul divano, se è una di quelle notti.

Ho sempre portato gli occhiali, con l'eccezione di un paio di giorni alla fine di un campo scout in cui si ruppero e della volta in interrail in cui me li rubarono in spiaggia 2 . Ogni sera appoggio gli occhiali accanto al letto, e nelle mie attraversate notturne tra camera e sala a volte li porto, a volte no.

Dopo averli cercati OVUNQUE, essere accusato tra lazzi e burle di avere principi di Alzheimer, scherzato elencando le possibili frasi che avrei detto una volta ritrovati, ridicolizzato per comportamento simile al nostro figlio adolescente 3  e, infine, accusato di sciatteria e di stare pagando il prezzo per il mio essere disordinato ai limiti dell'inciviltà, si scopre che la mia dolce metà ha "sistemato" i laptop e i caricavatterie mollati dalla prole sul tavolino della sala, nel "cassetto della tecnologia".

Il fatto che lei non si capaciti di come, in carenza sonno 4 , possa non essersi accorta di averli presi per sbaglio in mezzo al resto del ciarpame, mentre le risultasse assolutamente normale e logico che io, dopo 30 e rotti anni, interrompa una routine consolidata è quasi cute, ma a volte devo ripetermi il motto come un mantra: d'altra parte me la so' scelta.


1. Sembra che i libri di Alice Basso poi si ripiglino, quindi persisto, ma non è il primo che mi rovina. Anche "I killer non vanno in pensione" è stato vittima di questo stillicidio culturale: ne ha letto l'intro, me lo ha recensito "meh" e siede ancora sul comodino, scavalcato da qualsiasi altra cosa. Prima o poi ci arriverò.

2. non son del tutto visually impaired, ma l'abitudine ad averli rende la loro assenza difficile. Ho pensato alle lenti a contatto, ci ho provato, ma non sono mai riuscito a superare il problema del "devo infilarmi un dito nell'occhio" e non mi sento a mio agio con l'idea del laser, quindi niente, son un portatore di occhiali, e va bene così.

3. che ciclicamente sposta le sue cose, accusa noi di averle spostate per poi ritrovarle e uscirsene con dei laconici my bad, my bad

4. potrebbe essere qualche giorno che io russo e lei dorme male, potrebbe