cedmax

my little journey through myself

Mentre voi siete tutti impegnati con R.R. Martin io riscopro King.

it

Ho speso buona parte della mia adolescenza leggendo Stephen King. Non ricordo bene come o quando ho iniziato, ma ho divorato praticamente tutto quello che ho trovato di suo (a parte Shining, perchè Kubrick me l’aveva già “rovinato”, e poco altro).

Ho letteralmente adorato L’ombra dello scorpione, Le notti di Salem, IT, Cose preziose, Misery e persino opere “minori” come Tommyknockers.

Ero fin EMOZIONATO quando in un mercatino ho trovato una copia sgualcita di Ossessione, il primo romanzo pubblicato col nome di Richard Bachman e poi ritirato dal commercio (perchè narrava di una strage in una scuola ad opera di un ragazzo e fu associato a un paio di casi analoghi negli Stati Uniti).

La vera svolta però è arrivata con La saga della torre nera

man-in-black

Non so quando e come l’ho scoperta, ma so per certo che La sfera del buio, il quarto volume, doveva ancora essere pubblicato in Italia, quindi prima del 1997/98, credo.

Quando ho intravisto l’universo fittizio che collegava molti dei romanzi e racconti di King ho iniziato a leggere tutto ciò che era anche solo apparentemente legato alla saga, forzandomi persino a finire Il talismano (insopportabile e già abbandonato anni prima) perchè il seguito La casa del buio entrava nel vivo del rapporto tra la storia di Jack e quella di Roland.

Una volta terminata la saga, forse uno dei pochi finali veramente riusciti al Re dell’horror, ho smesso di leggerlo del tutto. Senza grossi rimpianti, era finito un ciclo, mio e suo (aveva anche annunciato la volontà di smettere di scrivere), e andava bene così.

In realtà mi è mancato molto: da tempo non sono più il lettore vorace che sono stato con King in quel periodo della mia vita e a volte ho provato a riavvicinarmici, ma dei suoi nuovi libri non riesco a leggere che i primi capitoli e rileggere i vecchi mi spaventa: se fossi io ad essere cambiato e non i nuovi libri ad essere peggiori? Non voglio rovinare il ricordo.

Ma sono disposto a provare ancora per la Torre Nera. Ho scoperto recentemente che nel 2012 è uscito La leggenda del vento, un ottavo libro della saga e l’ho comprato. Ora vive sul mio comodino e prima o poi mi farò coraggio, metterò da parte il tablet coi suoi fumetti o gli episodi di Sons of Anarchy e me lo porterò sulla tube e vedremo come va. E magari al prossimo giro in Italia It o L’ombra dello scorpione troveranno un angolino in valigia.

Bello. Un horror come si deve.
Non perfetto, ma abbastanza da tenermi attaccato alla sedia come non succedeva da un po’.
Poi sarà anche che ho un figlio, ma sia io sia lo zio del suddetto nano (entrambi parecchio abituati a horror di tutti i tipi: dallo splatter al thriller psicologico, dal metafisico al virus alienante…) ci siamo alzati con lo stomaco un po’ in disagio.

Un’ora e venti spesa bene.